BRINDISI – La Regione Puglia ha aggiornato le norme che regolano l’abbattimento degli ulivi non monumentali, con effetti significativi sul territorio del Brindisino, dove l’olivicoltura rappresenta una componente storica e produttiva fondamentale. La nuova delibera stabilisce che l’espianto può essere autorizzato solo in presenza di condizioni specifiche, come la morte fisiologica della pianta, l’improduttività permanente, la fittezza eccessiva dell’impianto, interventi di miglioramento fondiario, opere di pubblica utilità o la realizzazione di fabbricati conformi agli strumenti urbanistici.
Nel Brindisino, già duramente colpito dalla Xylella, queste regole sono viste da molti agricoltori come un’opportunità per rinnovare gli impianti e migliorare la resa produttiva, ma anche come un potenziale rischio per la conservazione del paesaggio rurale. Le associazioni agricole locali, come CIA Puglia, hanno accolto con favore l’iniziativa, pur chiedendo maggiore chiarezza normativa e una legge quadro che tuteli anche gli ulivi secolari e quelli situati in aree DOP. Inoltre propongono di vietare l’estirpazione nelle zone certificate e di richiedere relazioni tecniche dettagliate per ogni richiesta di abbattimento.
Nel contesto brindisino, le nuove regole potrebbero rappresentare un equilibrio tra tutela ambientale e innovazione agricola, a condizione che siano accompagnate da strumenti di controllo efficaci e da una visione condivisa tra istituzioni e operatori del settore.
