OSTUNI – La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di Ostuni, attualmente gestita dalla società privata Medihospice, è al centro di un acceso dibattito politico e sindacale. La decisione dell’ASL di Brindisi di procedere con l’internalizzazione della struttura, prevista per il 1° ottobre, ha sollevato preoccupazioni tra i sindacati.
La UIL Federazione Poteri Locali ha chiesto l’apertura di un tavolo istituzionale per discutere le modalità dell’internalizzazione e garantire che nessun lavoratore venga escluso dal processo. Gianluca Facecchia, segretario generale UIL FPL Brindisi, ha espresso preoccupazione per il destino di 18 dipendenti che rischiano di non essere assorbiti nella nuova gestione pubblica. Secondo il sindacato, il rispetto del Regolamento Regionale e dei vincoli di spesa per il 2023 potrebbe impedire l’inserimento di tutto il personale attualmente impiegato.
La questione ha acceso anche il dibattito politico. L’assessore regionale Fabiano Amati ha difeso l’internalizzazione come “atto dovuto per legge” e come misura per rafforzare la rete socio-sanitaria territoriale. Tuttavia, esponenti di Fratelli d’Italia e consiglieri regionali della stessa maggioranza hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità economica e sull’assenza di un piano pluriennale del personale.
Nel frattempo, anche altri sindacati come la CISL FP hanno espresso il loro sostegno all’internalizzazione, ma con la condizione che “nessun lavoratore resti fuori”. La richiesta condivisa è quella di una proroga del personale e di una transizione equa e inclusiva.