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Cenere e paura, il racconto dei residenti e l’appello: “più fondi anti-incendi”

SPIAGGIABELLA – L’odore acre del fumo pervade le strade, non lo ha cancellato neanche la pioggia. Per Spiaggiabella è tutt’altro che un buongiorno: residenti, ma anche turisti in vacanza nella marina leccese, devono rimediare ai danni provocati dalle fiamme.

C’è chi, come Federcaccia, ha fornito il suo supporto chiudendo le strade nell’immediato, per agevolare il passaggio dei mezzi di soccorso e delle Forze dell’Ordine e scongiurare rischi per gli automobilisti di passaggio.

Ci sono le associazioni che si radunano, come “Insieme per Spiaggiabella”, per mettere nero su bianco un appello da avanzare alla Regione, inerente “la cattiva gestione del Parco, area vincolata e abbandonata – spiegano – una situazione che spianerà sempre la strada a roghi di grandi dimensioni e tragedie, per ora sventate”.

C’è poi chi nell’inferno di fuoco ha perso tanto, dopo aver investito tanto. E’ il caso di  un imprenditore americano che adesso dovrà ristrutturare interamente i b&b freschi di acquisto.

Tutti, all’indomani di una sfiorata tragedia, non intendono perdere altro tempo: “serve una soluzione urgente” rimarcano all’unisono. E se è vero che la mano dell’uomo a volte ha le sue ragioni, che la regione non conosce, è anche vero che l’incuria e il degrado si fanno complici. “E questo – incalzano – non si può più tollerare”.

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