Ombrellone, borse, asciugamani e un unico obiettivo: tornare a casa accorciando la strada. Poco importa se il sentiero scelto è quello vietato, quello che attraversa le dune sabbiose, cuore fragile dell’ecosistema costiero salentino. È l’ennesimo episodio di turismo “cafone” a Porto Cesareo, immortalato in un
video dai volontari di Legambiente e rilanciato sui social.
Nelle immagini si vede chiaramente un gruppo di bagnanti approfittare di una staccionata di protezione divelta per risalire. Nonostante sia vietato, la comitiva attraversa il cordone dunale come se nulla fosse. A rendere la scena ancora più amara, il gesto di una donna che, con noncuranza, appallottola un pezzo di carta e lo lancia tra le dune, quasi fosse una gara di lancio del disco.
Un gesto che, al di là della leggerezza, rappresenta la cartolina più triste del cosiddetto turismo selvaggio.
Le dune costiere non sono semplici cumuli di sabbia, ma un ecosistema delicatissimo. Per questo sono recintate e tutelate all’interno dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Ogni varco abusivo, ogni cartaccia lasciata a terra, è un colpo a questo patrimonio ambientale già messo a dura prova dall’eccessiva pressione turistica.
Infatti il video pubblicato da Legambiente non è purtroppo un episodio isolato: i volontari e non solo continuano a chiedere controlli più serrati e sanzioni severe, nella speranza che l’indignazione non resti inascoltata