“Ho convocato la segreteria regionale del Pd con l’obiettivo di tenere un confronto per tutelare l’unità del centrosinistra nel percorso verso le elezioni regionali. A noi sta la responsabilità, all’interno dei nostri organismi, di lavorare per una composizione di un quadro unitario”. Lo dichiara il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis. Il nodo da sciogliere è il triangolo della discordia che vede contrapposto Antonio Decaro, candidato governatore in pectore del centrosinistra, all’uscente Michele Emiliano e all’ex Nichi Vendola, ai quali chiede di rinunciare alla candidatura al Consiglio regionale per essere un presidente “libero e non a metà”. Difficile che la segreteria riesca a sbrogliare questa matassa, più abbordabile l’obiettivo di puntellare l’alleanza con Avs dopo le minacce di rottura. In settimana dovrebbe anche esserci una cena tra Vendola, De Santis e forse Decaro. Le posizioni di Emiliano e Vendola sono diverse, ecco perché si affrontano anche su due piani differenti. Col governatore uscente dovrebbe sbrigarsela il Nazareno, che tramite il mediatore Igor Taruffi ha già mandato un sollecito “alla generosità”. Mentre la faccenda Vendola si tenterà di risolverla in Puglia, anche se le dichiarazioni stizzite di Avs complicano la trattativa. Dopo gli strali di Fratoianni, Bonelli ha rincarato: “Spero che il Pd o Decaro risolvano velocemente questa questione che loro hanno creato, noi siamo degli alleati che non possono ricevere dei veti”.
Quanto a Decaro, la sua ultima uscita – “Sono pronto a candidarmi anche da solo, senza partiti” – ha fatto insorgere il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che in una nota ne contesta l’arroganza e smaschera la strategia della distrazione del centrosinistra, che “sposta l’attenzione su Emiliano&Vendola sì o no, piuttosto che sui disastri degli ultimi 20 anni”. I nodi verranno al pettine nel vertice di coalizione in vista a Roma, a cui parteciperanno solo i leader nazionali: Schlein per il Pd, Conte per il Movimento 5 stelle, Fratoianni e Bonelli per Alleanza Verdi e Sinistra.
Tavolo romano in vista anche nel centrodestra, mentre prende quota il nome del viceministro alla Giustizia del governo Meloni, Francesco Paolo Sisto. Se la chiamata dovesse arrivare direttamente dalla premier o dal vice Tajani, l’avvocato barese potrebbe decidere di correre per la presidenza della Regione.
