CASTRIGNANO DE’ GRECI – L’eterno (e, soprattutto, sereno) riposo è una preghiera. Ma rischia di diventare anche un auspicio. A Castrignano dei Greci si assiste ad una situazione a dir poco paradossale, di sicuro caotica. All’interno del cimitero comunale, a quanto pare, accade un po’ di tutto: salme scambiate e sfrattate, loculi utilizzati due volte e bizzarre ordinanze d’urgenza. Una gestione drammaticamente grottesca e inaccettabile”. Almeno questo è quanto ha raccontato dal consigliere comunale Vincenzo Casaluci, a capo del gruppo di opposizione,
Ma andiamo con ordine. Perché la vicenda parte da lontano, dal giorno in cui morì una cittadina castrignanese. Il figlio, nel tentativo di dare a sua madre degna sepoltura nel loculo dalla stessa acquistato in vita per 99 anni, scoprì che la tomba era in realtà occupata da un’altra salma. Incredibile, ma vero. Ma quello che poteva apparire come un caso isolato si è rivelato ben presto un vero e proprio caos gestionale. “Più loculi – fa sapere Casaluci – risultano venduti ma in uso ad altri, alcune salme riposte in spazi già assegnati, e un sistema completamente fuori controllo che mina alla radice la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.
A quel punto il sindaco ha deciso di emanare un’ordinanza di requisizione temporanea di loculi, un provvedimento – sottolinea Casaluci – che ha finito per creare ulteriore confusione tra le famiglie castrignanesi, che si sono precipitate in Comune per chiedere spiegazioni, scosse e indignate.
Non si tratta di una semplice inefficienza burocratica – denuncia il capo dell’opposizione – ma siamo davanti ad un fatto gravissimo: i defunti sono stati trattati come oggetti da spostare, le famiglie lasciate senza risposte, la dignità calpestata. È una pagina nera per la nostra comunità”.
Di qui la richiesta di “revoca immediata dell’ordinanza e una mappatura completa e trasparente dei loculi disponibili, occupati e assegnati; l’avvio di una commissione congiunta all’opposizione sull’intera gestione cimiteriale degli ultimi anni; la comunicazione pubblica e puntuale alle famiglie coinvolte, nel rispetto della verità e del dolore che stanno vivendo e, di conseguenza, l’individuazione di eventuali responsabilità amministrative e legali”.
Insomma, la questione resta piuttosto rovente e rischia di chiamare in causa anche gli stessi cittadini, colpiti al cuore da una vicenda stucchevole. Perché tutelare la dignità dei defunti significa garantire e custodirne la loro memoria