LECCE – Con una nota inviata a Palazzo Carafa, la sezione regionale della Corte dei Conti chiede chiarimenti su una delibera votata nell’aprile del 2024 dall’amministrazione Salvemini e relativa alla “Riformulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale”. La questione approderà in commissione Bilancio il prossimo 21 agosto. La Corte dei Conti, bussa a Palazzo Carafa e lo fa per chiedere chiarimenti sulla delibera di giunta approvata in consiglio, amministrazione Salvemini, il 15 aprile 2024, e avente per oggetto con esecutività immediata la “Riformulazione del Piano di equilibrio finanziario pluriennale”. Nella richiesta inviata viene ripercorso l’iter. Che comincia a marzo del 2022 con comunicazione inviata alla Corte dei conti ed alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali per confermare la volontà del Comune di Lecce a procedere alla rimodulazione o riformulazione del Piano. Ma dalla Corte dei Conti fanno sapere che nessuna ulteriore comunicazione risulta inviata alla sezione regionale di controllo in merito alla volontà del Comune di Lecce di sottoscrivere un accordo con il Presidente del Consiglio dei ministri per il ripiano del disavanzo. In data 23 aprile 2023, scrivono dalla Corte dei Conti, viene inviata alla sezione regionale la delibera numero 19 con oggetto “Approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale riformulato in base al Patto per Lecce sottoscritto con la Presidenza del Consiglio dei ministri”, come da delibera di consiglio comunale del 20/12/2022. E sucessivamente, copia della delibera dell’aprile 2024, immediatamente esecutiva su “Riformulazione piano di riequilibrio finanziario pluriennale, termine finale anno 2028”. Da qui l’invito della Corte dei Conti al Comune di Lecce a chiarire in base a quale disposizione normativa il Consiglio Comunale abbia adottato la seconda riformulazione del piano di riequilibrio finanzario e riportato nella delibera comunale numero 47/2024. Dalla Corte dei conti, poi, fanno osservare che la riformulazione tiene conto di un contributo calcolato solo in via teorica, considerato che alla data della relativa adozione non era stato ancora approvato il decreto ministeriale di riparto delle risorse, adotatto in fase successiva a giugno del 2024, e che quindi le due versioni del Piano differiscono sia nell’ammontare del disavanzo, sia nella quantificazione passiva dei debiti fuori bilancio. Dalla corte dei Conti, quindi, arriva l’invito ad inviare copia della relazione del Collegio dei revisori del Comune sullo stato di avanzamento del piano di riequilibrio finanziario pluriennale alla data del 31/12/2024. Intanto giovedì prossimo la questione verrà affrontata a Palazzo Carafa nel corso della Commissione bIlancio appositamente convocata.
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