LECCE – Quella con la Juve Stabia al Via del Mare è stata una vittoria, 2-0, per il Lecce che ha permesso di superare il turno di Coppa Italia e di strappare il pass per i sedicesimi di finale, ma non solo. Lo sa bene, mister Eusebio Di Francesco che commenta così, a caldo, la prestazione dei suoi. Ovvero, la prima uscita ufficiale, in vista della prima di campionato in casa del Genoa: “Mi è piaciuto lo spirito. Nel primo tempo siamo stati anche belli, ma poco qualitativi. Faccio i complimenti ai nostri avversari, hanno un’identità. L’espulsione di Banda è stata ingenua, ma anche lì c’è qualcosa di positivo. Sono contento per chi è entrato. Hanno interpretato –ha spiegato il tecnico- bene la gara. Al di là delle categorie giocare in inferiorità numerica devi avere forza e devi avere prima di tutto spirito e abnegazione. Sappiamo che dobbiamo migliorare, inutile sottolinearlo in questo momento”.
NEL DETTAGLIO – Poi, l’ex Sassuolo spiega lo “sviluppo” della gara: “Siamo stati un po’ frenetici, anche nel rinviare palla. Loro erano più strutturati e brillanti. Noi potevamo essere più bravi nelle ripartenze e lo abbiamo fatto con i cambi. Abbiamo messo grande abnegazione e spirito. Helgason? Ho tolto lui e ho messo un attaccante esterno. Lui è più una mezzala. Lui e Berisha solo più di qualità. Kaba e Coulibaliy sono più di quantità e di forza. Valuto quello che vedo, non era il caso di mettere Berisha, si sarebbe trovato in situazioni scomode e abbiamo operato un cambio diverso”.
CAMBIO MODULO – Si è passati al 4-4-1 dopo l’espulsione di Banda si trasformava 4-2-3 in fase di fase di possesso: “Manca sempre un uomo, è una soluzione d’emergenza. Il calcio è dinamico, non ci dobbiamo fermare sui numeri. Le caratteristiche sono dei centrocampisti, sono sempre tre e verranno utilizzati in base alle contingenze. Abbiamo fatto degli allenamenti sull’inferiorità numerica e ce li siamo ritrovati. Nelle dinamiche di gioco capita di doverti difendere a due. Fare valutazioni su oggi, quando ci difendevamo a cinque o sei, è difficile. Loro giocavano in ampiezza e dovevamo giocare sugli esterni. In caso di parità avrei tenuto un altro attaccante dentro”.
IL MERCATO – La squadra indubbiamente va ancora puntellata e rinforzata: “Io parlo dei calciatori che alleno e sono contento. L’organico non è a posto, a maggior ragione in caso di partenze. Ora abbiamo due ottimi attaccanti, uno giovane e uno esperto. Se avessimo messo un ragazzino non pronto non avremmo visto le azioni fatte da Camarda. Lui è giocatore, ha gestito la palla e servito il compagno. Il direttore migliorerà questa squadra, non lo devo dire io. Il Lecce per salvarsi deve avere questo spirito prima della qualità, e ve lo dico io che amo il gioco di qualità. La gente deve essere orgogliosa dell’atteggiamento messo oggi dal Lecce. Gaspar? Volevo tirargli le treccine (ironizza, ndr), su un’azione ha commesso un errore di chiamata, se io mi devo rivolgere a qualcuno in campo parlo con lui, ha personalità ed esperienza”.
PAROLA A ABATE – Infine, dice la sua anche il tecnico delle vespe, Igrazio Abate: “Faccio un grosso in bocca al lupo al Lecce. Ci dispiace non avere superato il turno. Abbiamo tanto da crescere e migliorare. Abbiamo concesso troppe ripartenze. Abbiamo giocato senza paura, ma siamo stati disordinati. Sulle preventive, abbiamo tanto da migliorare. Abbiamo avuto carattere contro un undici più strutturato fisicamente di noi. Abbiamo cercato il gol ma dobbiamo mettere tanto e crescere, con la palla e senza palla. Ci vuole sempre tempo. Arriveranno altri giocatori, abbiamo cambiato tanto ma sappiamo che tra una settimana sarà campionato. Vogliamo il risultato pieno già con l’Entella”, ha concluso il mister della Juve Stabia.