Sulla spiaggia di Torre Chianca, un bambino di 6 anni di nome Lorenzo si è imbattuto in qualcosa di speciale, misterioso: una strana sacca scura, levigata dall’acqua e dalle correnti.
Quel piccolo tesoro, che ai suoi occhi poteva appartenere solo a una creatura magica, è in realtà noto come “borsellino della sirena”. Non si tratta di un artefatto mitologico, ma di una sacca ovigera di alcune specie di razze o squali, una custodia naturale in collagene in cui le femmine depongono le uova. Una volta che i piccoli nascono, la sacca vuota si stacca e può viaggiare per chilometri fino a raggiungere la riva.
Il nome poetico “borsellino della sirena” deriva da antiche credenze popolari: si pensava che le sirene lo usassero per custodire gioielli, monete e altri tesori rubati agli incauti marinai. E se per i biologi marini è un frammento di natura, per un bambino di sei anni resta un dono misterioso del mare.
Per Lorenzo, la scoperta non ha tolto magia alla storia: al contrario, ha acceso un nuovo sogno. Ora infatti desidera diventare un esploratore del mare, raccontare a bambini e adulti ciò che ha trovato e spiegare quanto sia importante proteggere quell’immenso mondo blu.
Un episodio sospeso tra leggenda e scienza, che ricorda a tutti come il mare non sia solo uno spettacolo da ammirare, ma una casa preziosa da rispettare. Chissà: forse un giorno altri piccoli avventurieri troveranno un “borsellino della sirena” e proveranno la stessa meraviglia di Lorenzo.
