Alle 2, tra canti e preghiere, dopo un momento di preghiera sulla tomba del venerabile don Tonino Bello, ha preso il via il pellegrinaggio di Carta di Leuca, il meeting internazionale dei giovani, divenuto ormai simbolo di fraternità tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo. Quest’anno il tema scelto è La forza delle migrazioni, che ha acceso lo sguardo su un mare affascinante e ferito, crocevia di speranze e dolori, di partenze e approdi, di Gaza e di ogni terra lacerata.
Papa Leone, in un messaggio colmo di incoraggiamento, ha auspicato che l’evento “contribuisca ad intensificare, sull’esempio del venerabile don Tonino Bello, propositi di amicizia e condivisione fraterna, favorendo la cultura dell’accoglienza e della solidarietà tra i popoli”.
Alle prime luci dell’alba, alle 6.30, i volti stanchi ma luminosi dei pellegrini sono apparsi sul piazzale della Basilica De Finibus Terrae, nel santuario mariano di Santa Maria di Leuca. Qui è stata proclamata la Carta di Leuca 2025, documento che viaggerà verso tutte le nazioni come seme di speranza: un impegno ad essere custodi di nuovi cambiamenti, artigiani di pace in tempi di guerra.
Dal cuore del Mediterraneo, laddove Oriente e Occidente si tendono la mano, la marcia di Carta di Leuca rinnova il sogno di don Tonino: un mare che non divida, ma unisca.
