FRANCAVILLA FONTANA – Il Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce ha rigettato il ricorso presentato dalla proprietaria di un fabbricato situato nei pressi di Castello Imperiali a Francavilla Fontana, confermando la legittimità dell’operato dell’Ufficio Tecnico Comunale. La vicenda ha origine nel 2020, quando la proprietaria ottenne un permesso di costruire per la ristrutturazione dell’immobile. Successivamente, il titolo edilizio fu annullato dal Comune a seguito di un’accertata errata rappresentazione dello stato dei luoghi nel progetto, con conseguente avvio di un procedimento penale presso il Tribunale di Brindisi.
Nel 2024, il Consiglio di Stato ha confermato la validità dell’annullamento, e il Comune ha ordinato la demolizione del fabbricato. Nonostante ciò, la proprietaria ha presentato una SCIA per la ristrutturazione e demolizione, che è stata dichiarata improcedibile. Ritenendo il provvedimento illegittimo, ha impugnato l’atto davanti al Tar, chiedendone l’annullamento.
Il Comune, difeso dall’avvocato Paolo Gaballo, ha sostenuto che l’intervento edilizio configurasse una nuova costruzione, per la quale sarebbe stato necessario un nuovo permesso di costruire, non una SCIA. Anche i proprietari confinanti si sono costituiti in giudizio, presentando un ricorso incidentale.
La sentenza del Tar ha accolto le tesi del Comune, stabilendo che la SCIA presentata era inefficace e tardiva, e che l’intervento edilizio non poteva essere autorizzato con tale procedura. Il ricorso principale è stato rigettato, mentre quello incidentale è stato dichiarato improcedibile per carenza di interesse. La decisione rappresenta un precedente significativo per la gestione degli interventi edilizi nel territorio di Francavilla Fontana.
