BARI – Né Pasquale Casillo né Giuseppe Vinella. I due imprenditori agognati dalla Lega per presentare al vicepremier Salvini alternative al candidato presidente di Regione individuato da Forza Italia, Mauro d’Attis, non saranno della partita. Troppi impegni nelle rispettive aziende, non è possibile impegnarsi altrove. La rosa di nomi da parte della Lega, va detto, è il modo alzare le tensione nel centrodestra sinché la partita del Veneto non sarà chiusa. Forza Italia e Fratelli d’Italia, però, non prestano il fianco e restano fermi sulle rispettive posizioni. I forzisti rivendicano la candidatura di D’Attis, Fratelli acconsente rispettando gli accordi del più ampio scacchiere nazionale.
In tutto ciò dal fronte opposto, se il centrosinistra non parla, Fratelli d’Italia torna a mettere il coltello nella piaga puntato dritto alla querelle Antonio Decaro-Michele Emiliano. “Le ultime notizie – dicono i consiglieri del gruppo regionale – confermano la nostra tesi: il giovane Antonio Decaro, candidato in pectore alla presidenza della Regione Puglia, sta facendo di tutto per togliersi di dosso l’odore ancestrale del suo creatore (Michele Emiliano), e, forte dell’ultimo successo editoriale, decide di essere ‘Vicino’ al nuovo asse (Conte&Renzi), con una strategia politica che ha ben chiaro in mente: la presidenza della Regione Puglia è il trampolino di lancio segretario Nazionale del PD, e in seguito a candidato premier. Insomma, la Puglia e i pugliesi sono solo un ‘passaggio’ per ben altra carriera politica”. “Ma una domanda giunge spontanea – scrivono ancora – il nostro prode combatterà per il Regno di Puglia con il paracadute, come già fatto quando scese in campo per il Comune di Bari, per succedere al suo creatore, oppure, dato che è il moderno paladino dei Sindaci, lascerà lo scranno di Bruxelles 1 minuto prima di accettare la candidatura a Zar di tutte le Puglie? Perché solo dimettendosi prima dimostrerebbe di essere ‘Vicino’ ai tanti Sindaci. Aspettiamo che i pugliesi esprimano il loro dissenso”.
Intanto, si diceva, dal centrosinistra tutto tace. Antonio Decaro è in vacanza, Michele Emiliano impegnato solo (apparentemente) sul fronte istituzionale. Nichi Vendola sulla questione non intende dire alcunché. Il fuoco cova sotto la cenere, ma Ferragosto impedirà all’incendio di divampare.