Dopo l’avvistamento del 27 giugno al largo di Torre Pali, il pesce scorpione è stato avvistato a Santa Caterina. Il 6 agosto, durante un’immersione scientifica, gli speleosub del Centro di Speleologia Sottomarina Apogon di Nardò hanno fatto questo incontro inaspettato all’interno di una cavità sommersa lungo la costa neretina.
La scoperta è stata fatta dal biologo marino Michele Onorato insieme a Damiano Zaza, dell’Università di Bari. I due si trovavano nella Grotta delle Tre Furneddhe per raccogliere campioni di fango, quando si sono imbattuti nell’animale. Non avendo l’attrezzatura per catturarlo, si sono limitati a riprenderlo in video e a segnalare la presenza alle autorità locali.
Il pesce scorpione, detto anche pesce leone, è originario dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso. È una specie “aliena” che non ha predatori naturali nel nostro mare e può rappresentare una minaccia per la biodiversità. Molto bello da vedere e spesso fotografato dai sub, il pesce scorpione è però pericoloso: i suoi aculei velenosi possono provocare gravi reazioni all’uomo.
Nei prossimi giorni si tenterà la cattura dell’esemplare per trasferirlo nell’Acquario del Salento, a Santa Maria al Bagno.