OTRANTO – Prima il decreto regionale per contenere le conseguenze degli incendi, poi l’ordinanza comunale per dare seguito a quelle disposizioni e svuotare le pinete di Otranto fino ad allora adibite, in parte, ad aree sosta. E poi ancora: i ricorsi dei lidi, la decisione del Tar e, alla fine, la sospensiva dell’ordinanza che vale – attenzione – soltanto per le aree oggetto di impugnazione, ossia quelle di pertinenza dei tre lidi ai quali il Tar ha dato ragione alla luce di precedenti autorizzazioni. Per il resto – si badi bene – il divieto resta in piedi, i controlli e le multe continuano.
È quello che sta accadendo in sintesi a Otranto, generando confusione tra gli avventori degli stabilimenti, dai turisti alle persone del posto, e creando non poche difficoltà anche per chi è chiamato a monitorare il rispetto della Legge.
Per questo il comandante della Polizia Locale Stefano Pezzulla nelle scorse ore ha preso carta e penna, chiedendo alla Regione maggiore chiarezza su quanto disposto, per evitare una lunga scia di ricorsi, anche per effetto delle multe -salatissime- che gli agenti sono chiamati ad elevare.
Sul cortocircuito generato dalla disposzione regionale, le tre sentenze del Tar – che hanno consentito di riaprire la sosta nelle pinete di pertinenza dei lidi ricorrenti – la dicono lunga.
Non si è considerato infatti, in quei dettami tout court, che alcune di quelle zone godevano di precedenti autorizzazioni. Ed è proprio sulla base di queste ultime che il tribunale amministrativo ha dato ragione a titolari e gestori che hanno battuto i pugni sul tavolo.
Il divieto di transito e sosta però – val la pena rimarcarlo – resta in piedi in tutte le altre pinete. E ai circa 500 accertamenti già eseguiti dalla Polizia Locale, si aggiungono quelli che proseguiranno anche nei prossimi giorni, e che potrebbero confluire – al termine delle verifiche – in altrettante multe, che vanno dai due ai diecimila euro.