Anche un secondo lido di Otranto ottiene dal Tar di Lecce la sospensiva dell’ordinanza comunale di Otranto per la prevenzione degli incendi nelle aree boschive e pinetate, in adeguamento a un decreto regionale che vieta l’ingresso e la sosta in tali aree, riducendo al minimo le deroghe. Alla base, la volontà di scongiurare rischi e garantire la tutela ambientale, anche alla luce dei gravi episodi delle ultime settimane, come il devastante rogo che ha colpito la pineta dell’Orte. Ma il “cambio di regole” in piena stagione turistica ha spiazzato alcuni operatori. I lidi, assistiti rispettivamente dagli avvocati Francesco Romano e Leonardo Maruotti, contestando il divieto che, di fatto, impediva ai clienti di raggiungere i parcheggi privati a servizio delle strutture. Il tribunale amministrativo, con due distinte sentenze ha ritenuto che le strade in battuto tufaceo o breccia non presentino rischi di incendio superiori a quelle asfaltate e che le aree di sosta private, prive di vegetazione e dotate di presidi di sicurezza, non aumentino il pericolo. Nel primo caso, inoltre, il giudice ha sottolineato la presenza di un’area di sosta attrezzata, alla quale l’accesso deve essere garantito attraverso la viabilità esistente. Nel secondo caso, invece, la difesa si è avvalsa anche della relazione tecnica di un ingegnere che ha evidenziato come il parcheggio sia un’area privata, priva di vegetazione, delimitata da fasce di rispetto di cinque metri e conforme alle norme regionali antincendio. Nella sentenza, i giudici hanno rilevato che l’accesso all’area di sosta avviene su un percorso al di fuori della zona pinetata e “del tutto privo di vegetazione”, mentre il parcheggio è realizzato “in ghiaia su fondo stabilizzato”. La discussione collegiale dei ricorsi è fissata per il 10 settembre. Fino ad allora, per i due stabilimenti, l’ordinanza comunale resterà sospesa nei suoi effetti.
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