LECCE – Per Lecce e i leccesi è un’istituzione. Teatro di grandi appuntamenti sportivi e di rilevanti eventi glamour, e non solo. Il circolo tennis resta un punto di riferimento per dire verde generazioni di leccesi. Ubicato nel cuore della città, tra la magnifica Porta Napoli e l’imponente Obelisco, meriterebbe comunque maggiore cura e attenzione. Basta dare un’occhiata alle sue mura perimetrali per “certificare” una serie di défaillance. Questa è l’entrata secondaria del circolo, in via Adua. A dare subito nell’occhio sono questi maestosi albero che si stagliano fino a ricadere al di là del muro. Risultato? Riuscite a camminare sul piccolo marciapiede diventa un’impresa. Dopo qualche metro, giusto all’angolo con piazza Gino Rizzo, ci imbattiamo in questo groviglio di segnali che si trasforma in un ostacolo insormontabile per chi ha difficoltà di deambulazione o per genitori con il passeggino al seguito.
L’invasione di alberi e piante appare quasi senza soluzione di continuità. Quel che più preoccupa, tutti, è la ruggine che si è impadronita dell’intera inferriata che perimetra l’area del Circolo tennis. La ritroviamo dappertutto, anche sul cancello d’ingresso. Non è certo un bel biglietto da visita per i cittadini che si trovano a passare da lì e, in particolare, per i tanti turisti che imboccano porta Napoli per andare a visitare il centro storico. In alcuni punti le fotografie scattate con le nostre telecamere sono assai eloquenti. “Rust never sleeps”, diceva il noto cantante canadese Neil Young. E un effetti la ruggine non dorme mai e continua a divorare impunemente qualunque oggetto venga lasciato nell’oblio. L’auspicio è che chi di dovere si svegli e provveda con urgenza a ridare smalto a un’area-simbolo di questa città.
