Dalla prima riunione del consiglio comunale di ieri l’assetto politico amministrativo che serve a dare contezza alla necessità che questa città sia finalmente governata per la complessità delle situazioni che riguardano i rapporti tra la città di Taranto e il sistema paese. I primi che ne devono essere consapevoli sono i consiglieri comunali che si spera tanto abbiano fino in fondo la consapevolezza per capire l’onore che hanno di rappresentare il popolo di una città speciale. Qui non è campanilismo di maniera, qui è realismo: Taranto unica nel suo genere dal punto di vista culturale, paesaggistico, infrastrutturale, industriale e anche dell’innovazione tecnologica, ha estremo bisogno di competenza ma anche di stile. Ieri la prima uscita è stata buona aspettiamo conferme. Ognuno faccia il proprio mestiere con dignità e sobrietà fuori e dentro l’aula consiliare. Chi governa e chi fa opposizione. Lo stile non sia un feticcio da esibire ma una componente del proprio modo di rapportarsi ai problemi che permangono in una comunità spesso divisa ad arte da parte di chi voleva e magari vuole esercitare su di essa un potere non legittimato dal voto popolare. Non eludere mai le necessità di vaste aree della nostra città di ritornare a piena dignità perché degrado chiama degrado di tutti i tipi: dalle case parcheggio ai tamburi alle case bianche al quartiere paolo VI non possono esserci pezzi di città dimenticati e dove regni un diffuso senso di illegalità. Bisognerà, assieme ai grandi temi che conosciamo, affrontare questi perché gli ultimi possano davvero diventare i primi per cui lavorare. E torniamo al consiglio comunale eletti i presidenti delle commissioni permanenti. Giandomenico Vitale per la commissione ambiente, Adriano Tribbia garanzia e controllo, affari generali Patrizia Mignolo, Nicola Catania attività produttive, assetto del territorio a Vincenzo di Gregorio, servizi a Giovanni Tartaglia.
