Che quella dell’ex Ilva sia una vertenza di particolare complessità è ormai acclarato da tempo. L’auspicato processo di decarbonizzazione consentirebbe di superare l’atavica contrapposizione, ormai insostenibile, tra i due diritti garantiti dalla Costituzione: lavoro e salute. Ci troviamo di fronte ad un momento storico in cui il processo di transizione ecologia sembra sempre più vicino, anche e soprattutto dopo l’approvazione del parere istruttorio conclusivo relativo all’ Autorizzazione Ingtegrata Ambientale. E’ il momento giusto per definire un accordo di programma che stabilisca tempi e modalità certe per realizzare il processo di decarbonizzazione, che può avvenire solo con la continuità produttiva, dopo 60 anni di industria pesante a ciclo integrale. Questi temi assolutamente centrali sono stati affrontati da Fim, Fiom e Uilm che si sono riunite nei giorni scorsi in assemblea con i lavoratori di Acciaierie d’Italia, di Ilva in AS e degli appalti. Il consiglio di fabbrica delle tre sigle sindacali dopo 3 giorni di lavori e confronti ha prodotto una vera e propria piattaforma che stabilisce dei punti fermi:
- innanzitutto pretendere dal governo la garanzia del rispetto della tutela occupazionale completa;
- misure straordinarie per i lavoratori di Acciaierie d’Italia in A.S., Ilva in A.S. e Appalto;
- l’attivazione attraverso il contributo delle strutture sanitarie locali di screening periodici nei confronti dei lavoratori;
- la realizzazione rapida dei tre forni elettrici per sostituire definitivamente gli Afo a ciclo integrale;
- realizzazione di Dri con impianti dedicati e realizzati a Taranto;
- riavvio di tutte le linee di finitura e investimenti massicci nelle aree di laminazione a freddo;
- garantire la continuità del reddito dei lavoratori e le politiche attive di formazione continua;
- valorizzazione, attraverso la realizzazione dei nuovi impianti, dei lavoratori del mondo degli appalti, occupati attualmente nelle aziende del territorio.
Con proprio comunicato i sindacati ribadiscono testualmente: “Il consiglio di fabbrica delle Rsu di Fim, Fiom e Uilm impegna le istituzioni locali, regionali e il Mimit con la presente piattaforma a trovare ogni strumento utile affinché le richieste dei lavoratori su esposte trovino risposte concrete per garantire un futuro sostenibile sia da un punto di vista sociale che ambientale. Il tempo dei proclami e delle mezze misure è finito. Adesso è il momento delle responsabilità!”