Il Tribunale del Riesame di Lecce alleggerisce le misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta per presunta corruzione legata ad appalti e favori, che vede tra gli indagati anche l’ex assessore regionale Alessandro Delli Noci, dimessosi dopo essere stato travolto dall’inchiesta.
Lascia il carcere, dove si trovava dal 3 luglio, l’imprenditore Alfredo Barone: va ai domiciliari nella sua abitazione di Lecce.
Resta ai domiciliari, ma senza il braccialetto elettronico, l’altro imprenditore coinvolto, Marino Congedo di Galatina. Annullata infine la misura per l’ingegnere barese Maurizio Laforgia. È stato accolto integralmente il ricorso presentato dal suo legale, l’avvocato Michele Laforgia, che aveva contestato le esigenze cautelari e i gravi indizi di colpevolezza.
L’accusa nei loro confronti è di associazione per delinquere e corruzione.
Nel corso dell’udienza del Riesame, la Procura aveva modificato la contestazione provvisoria, sostituendo l’ipotesi di corruzione impropria con quella, più grave, di corruzione propria. Un cambio di qualificazione che riguarda in particolare il capo 16 del provvedimento, dove si ipotizza l’intervento di Delli Noci per agevolare alcuni progetti riconducibili agli imprenditori coinvolti. Tra questi, il recupero del complesso delle Stimmatine, l’ex cinema Santa Lucia, l’area di via Costadura, la società Rivabella, la gestione di un deposito a Surbo.
Nel frattempo, sono state depositate nuove intercettazioni. Le motivazioni del Tribunale del Riesame saranno depositate nei prossimi giorni.
