DEPRESSA – I palloncini volano in alto, bianchi e silenziosi, come fossero sogni interrotti troppo presto. È il cielo di Depressa, nel giorno più difficile. Quello dell’addio al piccolo Andrea Surano. Sette anni appena, una vita spezzata all’improvviso, domenica scorsa, in un tragico incidente in un parco acquatico a Gallipoli.
Quei palloncini lo avevano già accompagnato lungo il tragitto dall’oratorio “Giovanni Paolo” II fino alla chiesa di Sant’Antonio di Padova. Un corteo silenzioso, lento, straziante.
In chiesa, accanto a mamma Alessandra, papà Paolo e la sorellina Elena, tutta la comunità che si è stretta forte per alleggerire anche solo per un istante il peso dell’assenza. C’erano il sindaco di Tricase, le autorità, e i colleghi di papa Paolo della Marina Militare, venuti per dire che, in questo dolore, nessuno è solo.
A celebrare il funerale, don Michele Morello, con i parroci di Tricase e il cappellano militare di La Spezia.
Andrea era luce. Energia, allegria, occhi pieni di vita. La zia ha voluto raccontarlo così, con una lettera di addio.
Anche i suoi piccoli amici gli hanno detto ciao. Da La Spezia dove risiedeva con la famiglia, Andrea tornava spesso nel Salento. Aveva il dono raro di entrare nel cuore degli altri. E lì resterà.