Anziani soli e vulnerabili. Sono le vittime privilegiate di raggiri sempre più astuti, orchestrati da bande criminali specializzate provenienti dalla provincia di Napoli. Sono 154 i casi denunciati di truffe ai danni di anziani, nell’area metropolitana di Bari, dal primo gennaio al 20 luglio 2025. Ventisette casi in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Monopoli è la zona più colpita, seguita da Bari centro e Molfetta. La maggior parte dei reati è stata compiuta di giovedì, mentre un solo caso è stato registrato di domenica. Il picco dei casi, nella provincia di Bari, a giugno.
Nel frattempo è aumentata l’azione di contrasto: fra gennaio e luglio 2025 sono state arrestate dieci persone.
I dati sono stati resi noti dal comando provinciale dei carabinieri di Bari in occasione di un incontro dedicato al contrasto alle truffe agli anziani. Presenti il procuratore di Bari Roberto Rossi, il comandante provinciale di Bari, Gianluca Trombetti, e il comandante della compagnia Bari centro, Giacomo Conte.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini compiute dall’Arma, all’interno delle batterie criminali campane ci sono ruoli ben definiti: il reclutatore (che decide chi andrà in trasferta a commettere la truffa), e il telefonista, che chiama la vittima senza alcuna inflessione dialettale. Nel 70-80% dei casi, alla base della truffa c’è la figura del finto maresciallo dei carabinieri, che gode di fiducia da parte dei cittadini. Le vittime più frequenti sono donne sole fra gli 86 e i 90 anni.
I truffatori, che il procuratore Rossi definisce “estortori”, usano la tecnica della telefonata spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine, dipendenti postali o bancari, falsi parenti della vittima. Il pretesto è la richiesta di denaro urgente per aiutare un familiare, legata a una immediata richiesta di denaro o gioielli.