S. MARIA DI LEUCA – È la prima a scendere dalla motovedetta della Guardia Costiera: una donna incinta, visibilmente provata, subito soccorsa e trasportata all’ospedale “Card. Panico” di Tricase. Il suo è il volto più fragile dello sbarco avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì nel porto di Santa Maria di Leuca.
Con lei, a bordo di un veliero di circa 15 metri intercettato nelle ore precedenti a 40 miglia dalla costa, c’erano 111 migranti: 78 uomini, di cui 18 minori, e 34 donne, 12 delle quali minorenni.
La maggior parte proviene dall’Afghanistan e dall’Iran, mentre uno è originario del Pakistan. Secondo le prime ricostruzioni, il viaggio sarebbe iniziato nei giorni scorsi dalla Turchia.
L’imbarcazione è stata intercettata durante un’operazione coordinata dalla Guardia Costiera, con il supporto della Sezione Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli.
Lo sbarco è avvenuto poco prima della mezzanotte. Ad attenderli in porto c’era la macchina dell’accoglienza coordinata dalla Croce Rossa Italiana, un dispositivo composto da volontari, personale sanitario e operatori dei servizi sociali del Comune di Castrignano del Capo. A tutti sono stati forniti acqua, uno spuntino e beni di prima necessità. Presenti anche i carabinieri della compagnia di Tricase e i poliziotti del Commissariato di Taurisano
Oltre alla donna incinta, altri due uomini sono stati trasferiti all’ospedale di Tricase, a causa di ferite e traumi alle gambe riportati durante il viaggio. Gli altri sono stati accompagnati al Centro di Prima Accoglienza di Otranto, dove sono iniziate le procedure di identificazione.
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