Nessuna penalizzazione per le Regioni del Sud nella nuova politica di coesione tracciata dall’Unione europea per gli anni 2028-2034. Lo garantisce il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, a Bari per il convegno sulla nuova politica di coesione e sviluppo regionale organizzato dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, di cui fa parte la delegazione di Fratelli d’Italia. Fitto spiega che spetterà a Stati e Regioni scegliere le priorità su cui investire i fondi di coesione, tra le cinque indicate dall’Ue, che ha previsto un fondo unico da 865 miliardi per l’agricoltura e le politiche di coesione, quelle che mirano a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali tra le regioni europee. A quelle svantaggiate sono destinati 218 miliardi di euro.
“La revisione dell’attuale programmazione ha cinque priorità nuove: la competitività, la casa, l’acqua, l’energia e la difesa. Tutto questo su base volontaria. Ogni Stato membro deciderà quale utilizzare. Non c’è nessuno spostamento di risorse in una direzione o nell’altra, ma c’è la disponibilità e la possibilità di rendere adeguati e coerenti, con il nuovo scenario, i programmi attuali sulla base delle scelte che ogni singolo Stato e ogni regione presenterà”, ha spiegato Fitto.
La discussione sul bilancio pluriennale 28-34 è in corso, e gli europarlamentari del Sud faranno sentire la propria voce, rassicura il pugliese Francesco Ventola, vicepresidente della Commissione di Sviluppo regionale del Parlamento europeo.
“Siamo affinché il Fondo di coesione abbia flessibilità e semplificazione, ma rimanga nell’appropriatezza dei piani nazionali e di quelli regionali”. A proposito dei settori più a rischio, Ventola ha spiegato che “il tema dell’agricoltura e quello delle politiche di coesione sono fondamentali per il Sud e dobbiamo far comprendere che ci sono nazioni e Regioni che hanno lavorato bene e che servono le risorse”.
