Prima la brutale aggressione subita presso la stazione ferroviaria il 16 aprile scorso. Poi la decisione del Tribunale civile: allontanare il 17enne dalla sua famiglia, per trasferirlo in una comunità.
Una scelta che suona come una beffa amara per i genitori, che oggi si trovano a combattere una seconda battaglia – stavolta legale – per difendere ciò che resta della serenità del figlio, invalido, ricordiamo, al 100% poiché affetto da diabete.
Nei giorni scorsi, a seguito di un attento monitoraggio dei servizi sociali, è arrivata la comunicazione ufficiale: il ragazzo – a cui sono stati riscontrati problemi psicologici riconducibili anche all’aggressione subita –dovrebbe essere trasferito in una struttura protetta, con lo scopo di garantirgli assistenza e supporto.
Ma per la famiglia del 17enne, assistita dall’avvocato Andrea Bianco, questa decisione rappresenta un colpo al cuore. Per questo motivo i genitori hanno deciso di opporsi con fermezza. Il prossimo 25 luglio compariranno in giudizio per impedire l’allontanamento del figlio, con la speranza che la giustizia possa rivedere una decisione che, a loro dire, rischia di trasformare la cura in punizione.
