LIZZANELLO – Non c’è pace per Gioele. Tre mesi dopo ci troviamo costretti a occuparci nuovamente di Gioele, 19 anni, uno dei ragazzi speciali di Cuore Amico. Dopo l’odissea subita a metà del mese di marzo al pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce dove ha rischiato di morire per un incredibile disservizio (intervento urgente alla vescica ma assoluta carenza di barelle per trasferirlo in sala operatoria), ora spunta un altro problema. Nei giorni scorsi l’improvvisa interruzione di energia elettrica ha rischiato di creare notevoli problemi a Gioele, il suo corpicino infatti è legato indissolubilmente a un apparecchio, 24 ore su 24. A tenerlo in vita è un macchinario elettrico, un ventilatore polmonare. “La luce è andata via per cinque ore mettendo in serio pericolo la vita di mio figlio”, denuncia Sandro, il padre di Gioele. Eppure basterebbe poco per non incappare in questa spiacevole e pericolosa incongruenza. “Sarebbe sufficiente anche un messaggio preventivo via whatsapp”, sostiene Sandro.
Questione di buon senso e di logica. Gioele, e i bambini e ragazzi che vivono questa delicata e drammatica situazione meritano cura, attenzione e tanto rispetto.
