Un anziano di 79 anni, già colpito in passato da un infarto, ha accusato un attacco di panico, manifestando sintomi preoccupanti come mancanza di respiro e dolore al petto. Il figlio, per evitare di intasare il 118 con una chiamata che – nelle sue intenzioni – avrebbe potuto essere gestita da un presidio di assistenza primaria, si è recato alla guardia medica del paese. Siamo a San Cesario di Lecce e l’episodio si è verificato nel primo pomeriggio di domenica. Davanti alla porta d’ingresso della guardia medica, l’uomo ha però trovato un cartello: “A causa di mancanza di personale medico, la sede di continuità assistenziale di San Cesario verrà vicariata dalla sede di San Donato di Lecce”.
Senza perdersi d’animo, l’uomo ha tentato di contattare telefonicamente la sede di San Donato, ma nessuno ha risposto. A quel punto non ha avuto altra scelta: ha composto il numero di emergenza per contattare il 118.
Anche in quel caso, però, ha ricevuto una risposta sconfortante: gli operatori sanitari erano in difficoltà per carenza di personale e faticavano a gestire l’ordinario. Nonostante tutto, un’ambulanza è riuscita ad arrivare sul posto e ha prestato le prime cure all’anziano, per fortuna senza gravi conseguenze.
L’episodio, segnalato allo sportello “Dillo a Telerama”, mette ancora una volta in luce le criticità del sistema sanitario territoriale, soprattutto nei presidi di continuità assistenziale e nei pronto soccorsi. A mancare è soprattutto il personale: medici di guardia, infermieri, operatori del 118. E la conseguenza, purtroppo, è che anche un semplice malore rischia di trasformarsi in un dramma.