Durante l’udienza presso la Corte d’Assise di Lecce, nel processo a carico di Albano Galati, i legali dell’imputato – gli avvocati Davide Micaletto e Luca Puce – hanno depositato un’articolata memoria difensiva, nella quale si chiede il trasferimento dell’assistito dalla Casa Circondariale di Matera a quella di Lecce. La richiesta, già precedentemente rigettata, è stata riproposta evidenziando nuove criticità di natura sia logistica che sanitaria.
Nella memoria, redatta in tono accorato ma giuridicamente strutturato, si denuncia l’“allontanamento coatto” dell’imputato dai propri affetti e dalla difesa, definito “ingiustificabile” alla luce del diritto al giusto processo. I difensori lamentano l’impossibilità di pianificare con efficacia la strategia processuale, essendo costretti a frequenti trasferte “di centinaia di chilometri”, in un contesto definito “non proporzionato alla complessità del procedimento”. Galati da Taranto è stato trasferito in Basilicata per una presunta aggressione subìta in carcere. Per i legali oggi “nulla di concreto può più affermarsi ostativo all’accoglimento della richiesta” di trasferimento a Lecce.