Potrebbe essere doloso il vasto incendio che ha interessato l’area naturalistica dell’Orte. La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta, per ora a carico di ignoti, per fare chiarezza sulla natura del rogo e individuare i responsabili del vasto incendio. Circa 170 ettari sono stati divorati dalle fiamme, alimentate da vento impetuoso e siccità estrema, in un rogo che da mercoledì pomeriggio ha messo in ginocchio uno degli ultimi angoli selvaggi della costa adriatica.
Per ore, diverse squadre dei vigili del fuoco, Protezioni civile, Arif e non solo hanno lottato senza sosta per contenere i diversi fronti attivi. Solo nella mattinata, la situazione ha potuto contare sull’intervento aereo: due Canadair partiti da Lamezia Terme sono riusciti a effettuare una ventina di lanci complessivi, offrendo un supporto cruciale alle operazioni di spegnimento.
Sul campo è stato anche attivato il Posto di Comando Avanzato, con il prezioso contributo dei droni per il monitoraggio aereo in tempo reale. La cabina di regia dell’emergenza è stata affidata invece al Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), in stretto contatto con la Protezione Civile regionale e il sindaco di Otranto.
Ora le fiamme sono state finalmente domate. Ma ciò che rimane è un paesaggio martoriato, annerito, irriconoscibile: un polmone verde cancellato in poche ore da questo inferno di fuoco.
