BRINDISI – La città di vive una profonda crisi industriale e occupazionale, con la chiusura di stabilimenti storici e la perdita di migliaia di posti di lavoro. La dismissione di impianti come Eni Versalis e le difficoltà del polo petrolchimico hanno un impatto devastante sull’economia locale.
Per decenni, la città è stata un polo industriale strategico, ma la transizione ecologica e la mancanza di un piano industriale chiaro hanno portato alla chiusura di numerose attività. Di fronte a questa crisi, il settore agricolo potrebbe rappresentare una concreta opportunità di rilancio per il territorio brindisino. L’assessore regionale Donato Pentassuglia ha evidenziato l’importanza di sostenere il ricambio generazionale in agricoltura, favorendo l’ingresso di giovani imprenditori e incentivando l’uso di tecnologie innovative.
A tal proposito, è possibile, per i giovani tra i 18 e i 41 anni, accedere al bando 2025 della sottomisura 6.1 “Aiuto all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori” del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia.
La dotazione finanziaria dell’avviso è di 14 milioni di euro, provenienti dai fondi “Next Generation EU”, recepiti dal Psr Puglia 2014-2022. Con la sottomisura 6.1 si punta a sostenere l’accesso dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, anche per creare imprese innovative e orientate verso lo sviluppo di nuovi prodotti e sbocchi commerciali.
La crisi industriale e occupazionale di Brindisi rappresenta una sfida complessa, ma puntare sull’agricoltura potrebbe fornire una via d’uscita concreta. Grazie agli incentivi regionali, ai fondi europei e alla crescente attenzione verso l’innovazione nel settore, i giovani agricoltori potrebbero contribuire in modo significativo al rilancio economico del territorio, dando nuova linfa al settore e preservando le tradizioni agricole brindisine.