TARANTO – A Taranto, lo sport oggi vive un momento di grande contrasto: da una parte una delusione pesante, dall’altra una nuova speranza che prende forma.
Ieri è stata una giornata dalle emozioni contrastati.
La Corte Federale d’Appello ha ufficialmente respinto il reclamo del Taranto F.C. 1927 contro l’esclusione dal campionato di Serie C. Le motivazioni, rese pubbliche ieri, sono molto chiare: la società non ha presentato le prove necessarie a dimostrare che la compensazione dei debiti fiscali fosse valida. Mancano i documenti, mancano le ricevute dell’Agenzia delle Entrate, e soprattutto i crediti utilizzati risultano inesistenti o intestati a soggetti terzi. In pratica, il Taranto F.C. ha cercato di saldare i suoi conti con risorse che, secondo la giustizia sportiva, non poteva usare.
Una porta si è chiusa, e lo ha fatto con forza, lasciando l’ambiente sportivo locale con l’amaro in bocca.
Ma proprio mentre quella porta si chiudeva, qualcosa di nuovo ha iniziato a germogliare.
A Taranto è stata costituita la Fondazione del Mediterraneo per lo Sport, un ente no-profit che punta a rilanciare lo sport come strumento di crescita sociale, culturale ed economica. L’iniziativa parte da Massimo Ferrarese, commissario dei Giochi del Mediterraneo, che ha donato personalmente 50mila euro come capitale iniziale, in qualità di imprenditore.
Alla guida della Fondazione c’è l’avvocato Angelo Buonfrate, affiancato da Maurizio Lasalvia, Andrea Masciandaro e dal revisore Lorenzo Vincenti. Il progetto ha già raccolto l’interesse di circa quindici imprenditori locali, con l’obiettivo di raggiungere una dotazione iniziale di 500mila euro.
Presentato anche il logo ufficiale, ispirato all’Atleta di Taranto, simbolo della classicità tarantina, reinterpretato in chiave moderna per rappresentare un nuovo inizio.
Un seme è stato piantato. Ora serve prendersene cura.
