È stata ascoltata nelle scorse ore, in incidente probatorio, la 13enne vittima di violenze da parte del padre 49enne di Lizzanello, arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, sia dall’aver agito sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sia dalla presenza delle figlie minori durante le aggressioni.
La minore è stata sentita in un ambiente protetto presso la Procura per i Minorenni, alla presenza del giudice Tea Verderosa. Le sue dichiarazioni entreranno a far parte del fascicolo dell’accusa e potranno essere utilizzate in un eventuale processo.
Le indagini hanno portato all’arresto dell’uomo lo scorso 7 febbraio, dopo l’ennesimo episodio di violenza nei confronti della moglie, aggredita mentre l’uomo brandiva un coltello da cucina e una chiave inglese. Un comportamento simile sarebbe stato riservato anche alle due figlie, di 11 e 13 anni, entrambe vittime di ripetute aggressioni.
In particolare, in un’occasione, l’uomo avrebbe immobilizzato la più piccola tentando di strangolarla, mettendole le mani al collo. A salvarla dal peggio sarebbe stata la sorella maggiore che, in lacrime, avrebbe chiesto aiuto alla madre.
Alla consorte l’uomo avrebbe inflitto percosse, calci e pugni, scagliandole addosso oggetti trovati in casa, come un secchio di tinta, e in un’altra occasione avrebbe impugnato un fucile da caccia minacciando di usarlo contro chiunque si fosse messo in mezzo per difendere la donna.
Le minacce, secondo le testimonianze, erano quotidiane. “È meglio che faccio così – avrebbe detto l’uomo – altrimenti finisce che faccio come quelli che ti uccidono mentre dormi. Quelli si sfogano così, uccidendo nel sonno”.
L’incubo della famiglia si è concluso con l’arresto del 49enne, ora detenuto. A difenderlo sono gli avvocati Silvio Verri e Daniela Ricchiuto.
