LECCE – Un derby è sempre una battaglia, e quello tra HDL Nardò e Valtur Brindisi, nel 32° turno della A2 di basket, non ha fatto eccezione. Una sfida dura, sporca, più cuore che bel gioco, più muscoli che poesia. Alla fine, però, l’ha spuntata la squadra con più benzina nel serbatoio e più soluzioni nei momenti chiave: Brindisi vince 65-76 e si prende la rivincita dopo lo sgambetto subito all’andata.
Nardò ha rincorso per 40 minuti, aggrappandosi al talento dei suoi americani. Smith ha giocato una partita da leader vero, infilando 29 punti e tenendo a galla i suoi quando la barca sembrava imbarcare acqua da tutte le parti. Ma il basket è un gioco di squadra e, quando i compagni non rispondono all’appello nei momenti decisivi, la montagna da scalare diventa troppo alta.
Il primo quarto è stato un duello teso e combattuto, con Brindisi a partire meglio e Nardò a inseguire col fiato sul collo, chiudendo sul 18-20. Il secondo periodo ha visto un botta e risposta continuo, con il Toro capace di mettere il naso avanti per un attimo, ma con gli ospiti sempre pronti a rispondere colpo su colpo. All’intervallo il punteggio dice 34-35, segno di un equilibrio destinato a rompersi solo nei momenti chiave.
Al rientro dagli spogliatoi, Brindisi ha provato la fuga sfruttando qualche amnesia difensiva di Nardò. Smith ha risposto da campione, ricucendo lo strappo, ma il terzo quarto si è chiuso con gli ospiti sempre avanti, sul 52-58. Nell’ultimo periodo, il Pala San Giuseppe ha provato a spingere il Toro verso la rimonta. L’energia era quella giusta, la grinta pure, ma è mancato il colpo del pareggio quando serviva di più. La tripla di Ogden a meno di due minuti dalla sirena, che ha portato il punteggio sul 64-70, è stata il colpo di grazia, quello che ha spento definitivamente le speranze granata.
Il Pala San Giuseppe era una bolgia: 2000 spettatori, di cui circa 500 brindisini, hanno spinto le due squadre verso la meta. Peccato che l’arbitraggio sia apparso a tratti sbilanciato verso gli ospiti, togliendo un po’ di pathos all’incontro.
Il derby lascia in eredità un verdetto amaro per il Toro: la strada per la salvezza si fa più ripida, le giornate da giocare diminuiscono e gli altri risultati non danno una mano. Ma il Toro non può permettersi di mollare. Il cuore c’è, il talento anche, ora serve la fame di chi non vuole lasciare nulla per strada. Perché nel basket, come nella vita, chi non smette di lottare ha sempre una possibilità.
Brindisi, invece, può guardare in alto e sognare traguardi ambiziosi.