TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi lettori di TeleRama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema.
Cominciamo i nostri consigli settimanali parlandovi del dramma politico “Il seme del fico sacro” di Mohammed Rasouluf. Il lungometraggio, vincitore del premio della giuria alla scorsa edizione del Festival di Cannes e candidato nella categoria dedicata al miglior film internazionale dei premi Oscar 2025, è una produzione iraniana che però, a causa dei temi trattati, non ha ricevuto il benestare del suo governo. Il motivo dietro a quest’azione è presto detto: il film racconta dell’instabile equilibrio famigliare che viene vissuto da una famiglia iraniana; Iman, il capofamiglia, è stato promosso da poco come giudice istruttore proprio nel bel mezzo di un’ondata di proteste popolari di cui le sue due figlie saranno forti sostenitrici. La sfida alla teocrazia governativa, ente vissuto da loro come un seme malvagio che si insidia e distrugge le radici dell’individuo e della comunità dall’interno, porterà le giovani a scontrarsi duramente anche con il padre. Rasoulof, autore storicamente ostracizzato dal suo paese, è stato addirittura obbligato a lasciarlo clandestinamente pur di tutelare la sua incolumità. Quella che accompagna il film è la “classica” situazione spiacevole che fa sorgere uno dei più “classici” interrogativi, semplicemente aggiornato ai nostri tempi: nel 2025 si può ancora discutere di censura e soprattutto avere paura del modo in cui l’arte viene interpretata, nelle sue varie forme?
Passiamo ad un’opera particolarmente attesa dal pubblico italiano: la nuova commedia di Paolo Genovese “Follemente”. Il regista, conosciuto prevalentemente per l’enorme successo di critica e di pubblico del 2016 “Perfetti sconosciuti” che, dopo l’ispirato “The place” e i dimenticabili “Supereroi” e “Il primo giorno della mia vita”, è tornato nelle sale con un’altra commedia che mira a destrutturare la società italiana moderna. I protagonisti sono Piero e Lara, un uomo e una donna che si incontrano per un primo appuntamento. I due, però, non saranno mai completamente “soli” perché letteralmente in compagnia delle loro emozioni, per l’occasione personificate e attive sostenitrici dei loro rispettivi interessi. Se nell’ormai cult datato 2016 il focus del regista mirava a mostrare i risvolti negativi che l’utilizzo improprio della tecnologia può esercitare sulle dinamiche relazionali; questo nuovo film punta a raccontarci cosa guida le azioni dell’uomo e della donna moderna, realizzando una sorta di “Inside out” specificatamente per un pubblico adulto. Un’idea che infatti nel 2025 risulta poco originale, ma comunque capace di avvicinare ogni tipo di pubblico possibile con una realizzazione che, trattando direttamente di sentimenti, non poteva essere concettualmente più inclusiva.
E concludiamo le proposte con uno dei film più apprezzati dalla critica e dal pubblico durante la scorsa edizione del festival di Cannes, vincendo addirittura la Palma d’oro come miglior film. Alla vostra attenzione l’audace rom-com “Anora“, ultima fatica del regista Sean Baker. Il cineasta, conosciuto nell’ambiente cinefilo per diverse pellicole con cui ha dissacrato intelligentemente la modernità statunitense, torna a farlo con le scalmanate avventure di Anora e “Vanja”. La generazione Z sotto la lente: la prima è una ragazza di origini Uzbeche che vive a Brooklyn, mantenendosi come stripper, ma che aspira ad una vita migliore. Il secondo è un ragazzo immaturo, ricco figlio di un oligarca russo che l’ha mandato negli States per studiare. Il giovane è un combinaguai che finisce con lo sposare la ragazza a Las Vegas. Anora, che fino a quel momento aveva accettato tutto, prima per soldi e poi perché convinta della genuinità dei sentimenti del ragazzo, si ritrova così all’interno di un complicato vortice famigliare di matrice russa che vi farà inaspettatamente ridere di gusto e soprattutto riflettere a lungo. Il film, dopo una stagione dei premi abbastanza sottotono, grazie alla vittoria ai Critics’ Choice Awards è tornato sotto i riflettori dei media mondiali, aumentando esponenzialmente le sue possibilità di vittoria come miglior film alla prossima notte degli Oscar.