PUGLIA – Un sindaco in carica che si prepara a correre alle prossime Regionali dovrà dimettersi sei mesi prima delle elezioni. Quanto prevede l’emendamento approvato dal Consiglio regionale nei giorni scorsi, nella lunga maratona per il bilancio, continua ad infuocare gli animi.
C’è chi parla di follia e attacco alla democrazia e chi di ripristino della legalità, rimarcando come l’uso strumentale della fascia tricolore non sia più accettabile.
La nuova norma prevede per le dimissioni dalla carica di sindaco, il termine di 180 giorni dal compimento del quinquennio, ai fini della candidatura alle elezioni al Consiglio regionale.
Se da una parte Pd e Anci hanno subito alzato gli scudi ribattezzando l’emendamento “anti sindaci” con il primo cittadino di Bari che ha parlato di “accanimento” contro questi ultimi, dall’altra c’è chi sottolinea quanto il provvedimento possa rappresentare un freno auspicabile al mercimonio del consenso. Lo spiega, più nel dettaglio, il giornalista e scrittore Tommaso Forte.