BRINDISI – Eni Versalis ha confermato l’intenzione di chiudere il cracking del petrolchimico di Brindisi entro la prossima primavera. Questa decisione fa parte di una strategia più ampia per passare a operazioni più sostenibili ed ecologiche.
L’azienda ha annunciato un investimento di 700 milioni di euro in nuove tecnologie green, tra cui la costruzione di una fabbrica di batterie statiche e un impianto di riciclaggio della plastica. Questi nuovi impianti dovrebbero essere pienamente operativi entro il 2028, segnando un cambiamento significativo verso la chimica verde.
Nonostante l’ottimismo per la svolta ecologica, la decisione è stata accolta con forte opposizione da parte dei sindacati locali e dei lavoratori. Sono state sollevate preoccupazioni riguardo alle potenziali perdite di posti di lavoro e all’impatto sull’economia locale. I sindacati stanno sollecitando il governo a intervenire e riconsiderare la chiusura del cracking.
Eni Versalis ha sottolineato che i nuovi investimenti creeranno nuove opportunità di lavoro e aiuteranno a posizionare Brindisi come leader nell’industria delle batterie in Europa. L’obiettivo dell’azienda è contribuire alla decarbonizzazione dell’industria chimica.
Il piano di transizione fa parte della strategia più ampia di Eni per ridurre la dipendenza dalla produzione petrolchimica tradizionale e concentrarsi su iniziative sostenibili e di economia circolare. Mentre il dibattito continua, il futuro dell’impianto petrolchimico di Brindisi rimane in bilico, con considerazioni sia economiche che ambientali in gioco.