BRINDISI – Il Salento rivendica ormai con forza i propri diritti in relazione al futuro dello scalo aeroportuale di Brindisi che, come è noto, è al servizio delle tre province salentine. E lo fa in maniera convinta, anche alla luce delle costanti discriminazioni che subisce sulla base delle scelte gestionali adottate da Aeroporti di Puglia.
Certo, un passo importante in avanti è rappresentato dalla legge, voluta dai parlamentari Caroppo e D’Attis, sulla continuità territoriale attraverso cui – nonostante l’avversione della società di gestione aeroportuale – si potranno generare degli indubbi vantaggi per chi utilizza lo scalo salentino.
Nel frattempo il capogruppo in consiglio regionale della Puglia Domani Paolo Pagliaro ricorda che l’idea di far uscire Brindisi da Aeroporti di Puglia per costituire una società di gestione salentina risale ad undici anni fa quando il Movimento Regione Salento formulò una proposta in tal senso che oggi è opportuno rilanciare per valorizzare l’Aeroporto del Salento, insieme agli scali di Galatina e di Grottaglie. Del resto, come sottolinea Pagliaro, non è un mistero che lo scalo aeroportuale del Salento subisca costanti discriminazioni a vantaggio dell’aeroporto di Bari che cresce in maniera più evidente rispetto a Brindisi grazie ad una offerta di gran lunga superiore di voli e per destinazioni più gettonate. E poi Pagliaro ribadisce ancora una volta che lo scalo salentino appare sempre più come una cattedrale nel deswerto scollegata via ferro e via gomma dai capoluoghi e dalle principali località salentine. Da qui la necessità di dare forza alla proposta di creare la società di gestione degli aeroporti del Salento.