C’è una soluzione all’orizzonte, per il salvataggio delle Ferrovie Sud Est. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 5 agosto scorso che ha bloccato lo stanziamento di 70 milioni di euro da parte del Ministero Infrastrutture e Trasporti, il 31 dicembre la società ha presentato al Tribunale di Bari domanda con riserva di accesso a uno strumento di regolazione della crisi. “La decisione – dichiara FSE in una nota – si configura come la soluzione più adeguata a fronteggiare l’attuale situazione patrimoniale e a garantire al contempo la continuità operativa, la tutela del valore dell’impresa e la salvaguardia degli interessi di tutte le parti coinvolte”.
Ferrovie del Sud Est potrà in questo modo preservare i posti di lavoro dei suoi dipendenti e l’interesse dei creditori, assicurando il regolare svolgimento del servizio di trasporto pubblico e portando avanti la realizzazione del piano d’investimenti da un miliardo di euro finanziato anche con fondi Pnrr.
Nel 2016 il Mit aveva stanziato 70 milioni di euro per salvare la società Fse, all’epoca in commissariamento e poi trasferita a Ferrovie dello Stato. Ad agosto scorso i giudici del Consiglio di Stato avevano stabilito che questi atti erano illegittimi perché rappresentavano un aiuto di Stato non autorizzato, e che il trasferimento di Fse a Ferrovie dello Stato era avvenuto in violazione dei principi di concorrenza perché fatto senza gara.