LECCE – Si vorrebbe tanto pensare al campo, al calcio giocato, ma i pensieri dei tifosi tarantini sono altri e riguardano le vicende extra campo. Ancora guai in arrivo per le inadempienze dei vertici societari.
La società è stata deferita per responsabilità diretta e propria in relazione alle violazioni disciplinari dei suoi rappresentanti legali.
Intanto domenica si tornerà in campo. Il Taranto farà visita al Latina.
Con quale spirito i calciatori scenderanno in campo è facile immaginarlo. Perché se la musica non cambia e gli stipendi non arrivano, a breve saranno liberi di accasarsi altrove. E nessuno, a questo punto, vuole rischiare infortuni e precludere imminenti accordi con altri club.
Il Taranto fanalino di coda diventa adesso una facile preda preda per le squadre avversarie. Almeno sulla carta. La situazione societaria si riflette inevitabilmente sulla squadra.
Anche i cambi in panchina non aiutano, e ancor di più la mancanza di una figura di riferimento societaria.
Un Taranto che sta scendendo a picco nelle acque profondissime del girone C. Nessuno crede più alla salvezza.
Il girone di ritorno è già iniziato, ma la fase discendente del torneo sta assumendo sempre più, e in fretta, i contorni di una lenta agonia.
Ogni giorno potrebbe essere quello giusto per voltare pagina e iniziare a scrivere un’altra storia. Ma l’impressione è che sia troppo tardi e che questa lenta e dolorosa discesa sia voluta.
A soffrirne è solo la tifoseria, quei sostenitori che nella passata stagione di questi tempi sognavano addirittura la promozione in Serie B. Poi tutto è precipitato. Pian piano il club rossoblu ha iniziato a perdere i pezzi, a partire dal tecnico Eziolino Capuano.
La ristrutturazione dello Stadio Iacovone servirà solo in parte a restituire il sorriso al popolo rossoblu deluso per le vicende della società tarantina.