Su richiesta di chi è stato freddato Giuseppe De Giosa mercoledì pomeriggio nel quartiere Santa Rosa a Lecce? E il 43enne di Adelfia, a sua volta, aveva raggiunto Lecce per conto di qualcuno, un deus di un clan nel Barese, o aveva intrapreso una pericolosa “carriera” in solitaria?
Sono gli interrogativi sui quali si concentrano gli inquirenti in queste ore, attenzionando il mondo dello spaccio locale. E questo perchè la pista attualmente in auge è quella di un’invasione di campo della vittima in un mercato leccese con equilibri assodati e intoccabili, in barba ai quali l’uomo potrebbe aver agito, andando così incontro alla morte.
L’autopsia affidata al medico legale Alberto Tortorella, con l’incarico affidato dalla Procura in mattinata, potrebbe rivelare altri dettagli sulla dinamica dell’assassinio e imprimere, dunque, un’accelerata alle indagini.
Queste, ad ora intanto, le certezze: De Giosa è stato raggiunto da un colpo solo di pistola, esploso a distanza verosimilmente ravvicinata, all’altezza de torace.
Ritenuto vicino al clan barese Di Cosola, e arrestato nel 2014 in un’operazione della polizia che si è tradotta in uno scacco a quel sodalizio, pare non fosse e non sia tuttora considerato una figura apicale.
Il giallo del carico di droga rinvenuto nella panda a bordo della quale viaggiava è quello che maggiormente tiene banco. Al netto dei 7 chili di hashish rinvenuti nel cofano, c’erano altre buste vuote. Il carico che la vittima trasportava poteva dunque essere molto più pesante, salvo poi essere trafugato. Non si esclude che al margine di un diverbio in strada con il suo o i suoi assassini (i residenti hanno riferito di aver udito urla poco prima degli spari), sia nato un conflitto a fuoco. Certo è che sono state due le armi impugnate dai protagonisti dell’allarmante vicenda: una pistola e un kalashnikov. I rilievi della Scientifica, subito sopraggiunta sul posto, hanno dato il La ad una serie di approfondimenti tecnici in corso.
Le indagini, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Lecce e in mano alla Squadra mobile della Questura, sono tutte concentrate su una sanguinaria contesa delle piazze di spaccio.