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Impianto eolico Odra, l’archeologo D’Andria: “Preoccupa il silenzio della Regione”

LECCE – Una finestra sul mare e sulla storia da Otranto a Santa Maria di Leuca che Odra vorrebbe chiudere piazzando come fossero serrande ben 73 pale eoliche alte 315 metri per realizzare un mega impianto eolico off shore, oscurando le isole greche ed i monti innevati dell’Albania che oggi si possono scorgere e sfregiando con cabine elettriche a terra e relativo cablaggio quei siti archeologici da cui continuano ad emergere testimonianze del passato.

La battaglia per fermare lo scempio va avanti, condotta da sindaci, amministratori, politici, associazioni, cittadini. I sit in si susseguono, ultimo quello a Porto Badisco domenica scorsa, ma a prendere posizione sono anche professionisti, studiosi, archeologi, come il professor Francesco D’Andria, che ancora una volta, come aveva già fatto nel Convegno organizzato a Castro a margine della manifestazione contro l’impianto, ribadisce tutto il proprio dissenso

 

Un Impianto che colpirebbe al cuore siti di valenza archeologica internazionale, basti pensare a quello di Castro o di Porto Badisco, dov’è presente la Grotta dei Cervi, definita dal National Geographic la Cappella Sistina del Neolitico per via degli oltre tremila graffiti realizzati in epoca preistorica con guano di pipistrello presenti al suo interno

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