LECCE – Prima un matrimonio indiano, poi una fiera internazionale del wedding a Londra e decine di altri eventi, anche di lusso, ostentando l’organizzazione dei quali avrebbe attirato nuovi soci e intascato generosi prestiti e caparre dai fornitori: soldi mai restituiti anche quando i fantomatici eventi, con tanto di brochure in stampa, non si sono mai svolti.
Con queste accuse la nota wedding planner Mimma Vellotti, originaria di Francavilla ma ben radicata a Lecce, è finita al centro di un fascicolo aperto dalla Procura a seguito di diverse denunce sporte nei suoi confronti. Avvocati, imprenditori, ma anche un’altra wedding planner: tutti presunte vittime di una truffa messa in piedi per circa mezzo milione di euro.
Protagonista di cene ed eventi di un certo livello nei salotti leccesi, la rinomata planner avrebbe costruito la sua credibilità su una serie di bugie, tra cui chiamate simulate davanti ai nuovi soci a noti e affidabili professionisti ignari di tutto e vantando una serie di parentele di pregio: un matrimonio con un generale dei carabinieri, una cognata magistrato, ricchi e benestanti suoceri di una famiglia in vista del Napoletano con corpose proprietà immobiliari, investimenti esteri e fiumi di denaro.
Peccato però, che per recenti controversie con consulenti e legali -che a suo dire l’avrebbero truffata – la wedding ha più volte riferito ai suoi soci e fornitori di non poter pagare gli acconti per i prestigiosi eventi in cantiere. Il ché ha spinto i querelanti a versare acconti e farle prestiti periodici, con la promessa di restituzione mai onorata dalla donna. Di più: per gratitudine la planner avrebbe anche promesso corpose donazioni ai suoi creditori, vantando di averlo già fatto in passato con altri noti avvocati che pure avevano scommesso sulla sua attività. Peccato che questi ultimi dalla Vellotti hanno riferito di non aver mai ricevuto neanche un euro.
Quando alcuni dei coinvolti hanno annusato la truffa, scoprendo la sua società della Vellotti fosse a rischio liquidazione, è scattato l’allarme che ben presto si è fatto passaparola che ha poi aperto il caso. Un caso su tutti colpisce: un’altra wedding, entrata in contatto da poco con la Vellotti, ha riferito che quest’ultima le diceva spesso di aver sognato sua sorella, la cui perdita – era noto- le aveva arrecato un grande dolore. “E’ felice sai che lavoriamo insieme? è tanto felice” le avrebbe detto, marciando così su un punto debole della sua nuova socia in affari.
È tutto messo nero su bianco nelle querele nelle mani del pubblico ministero Maria Vallefuoco. Ci sono poi perizie tecniche effettuate per far luce sulla vicenda già depositate, effettuate dall’ingegnere Luigina Quarta.
Secondo l’impianto accusatorio la donna non avrebbe fatto tutto sola. Alle sue spalle potrebbe esserci una società milanese con un broker al quale lei stessa avrebbe fatto riferimento con i clienti. Una rete, dunque, che potrebbe aver attirato e prosciugato decine e decine di clienti rimasti a bocca asciutta e sulla quale la Procura intende vederci chiaro.