BARI – Porto Badisco, località di straordinaria bellezza e pregio che custodisce l’approdo di Enea e la Grotta dei Cervi, presto potrebbe presto tornare ad essere quella che era prima dell’alluvione del novembre del 2021.
Il milione di euro necessario per il progetto di ripristino ambientale elaborato dal Comune di Otranto, con Sovrintendenza, Provincia di lecce, Ente Parco e Autorità di bacino potrebbe essere reperito dalla Regione Puglia. La novità – e non è la sola – è emersa durante il Question time del Consiglio regionale. A sollevare la questione il capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro. Ed è proprio grazie a questa interrogazione – ha fatto sapere il governatore Emiliano che ha risposto – la Regione ha scoperto l’inghippo. Per preparare la risposta, infatti, i dirigenti degli assessorati hanno ricostruito tutta la vicenda, scoprendo che al tempo furono stanziati 20 milioni per i Comuni di Uggiano, Minervino e Cannole. Ma per Otranto no. “Per la Regione la questione era chiusa lì – ha detto Emiliano – se non fosse stato per l’interrogazione, non avremmo notato una situazione che presa per tempo avrebbe risolto il problema”. Di qui la soluzione: “Sono a disposizione del sindaco per trovare strade che possano risolvere il problema”, ha concluso il governatore.
Ed è ciò che si farà anche per il ripristino della falesia a Melendugno, argomento sollevato sempre dal consigliere Pagliaro e per il quale Emiliano ha prospettato la possibilità di attingere finanziamenti dal FSC, dai fondi europei o dal bilancio autonomo in extrema ratio perché interventi urgenti di pubblica sicurezza. Soddisfatto il proponente Pagliaro, per il quale “l’ascolto e la disponibilità del governatore rappresentano una garanzia per la soluzione di un problema che attiene al territorio e ai cittadini tutti”.
Soluzione che anche i mitilicultori aspettano: gli indennizzi per il fermo pesca triennale dei ricci stanno arrivando. A fornire indicazioni richieste sempre da Pagliaro, l’assessore al ramo Pentassuglia. Il bando concordato con le organizzazioni di categoria, sarà chiuso entro il mese prossimo così da appostare le somme nel bilancio di fine anno e pubblicare tutto a gennaio.
Una stretta importante arriverà, invece, per chi coltiva vigneti abusivi: una multa da 6mila euro ad ettaro sarà inflitta a chi verrà scoperto dall’incrocio delle cartografie con i controlli video fotografici delle forze dell’ordine. Anche in questo caso la novità è emersa da una interrogazione del presidente Pagliaro che chiedeva l’utilizzo dell’aerofotogrammeria per censire tutti i vigneti esistenti. “Stanare quelli illegali – ha spiegato il capogruppo de La Puglia Domani – significa tutelare il mercato, già compresso dalla delibera di giunta regionale dello scorso agosto che stabilisce i tetti della produzione di vino: 14 tonnellate per il Primitivo e 15 tonnellate per il Negramaro Aleatico e il Malvasia Nera”. Di qui le rassicurazioni di Pentassuglia e la novità delle sanzioni.
Novità anche sui miasmi che affliggono la zona di Surbo e di masseria Trapanà. L’assessora all’Ambiente, Serena Triggiani, rispondendo ad una interrogazione di Pagliaro, ha fatto sapere che nelle scorse settimane si è tenuta la conferenza di servizi per la riapertura dell’Aua, l’Autorizzazione unica ambientale, disposta dalla Provincia di Lecce, nel corso della quale è stata richiesta al gestore dell’impianto la documentazione integrativa. Il quadro della situazione sarà fatto una volta finito lo studio del carteggio. Sul tema, si sono detti l’assessora Triggiani e il consigliere Pagliaro, si tornerà a parlarne non appena si avranno gli esiti dei controlli.
