BARI – Che il lavoro sia febbrile lo dimostra il fatto che la data della firma del patto cambia di ora in ora. Le ultime notizie danno per certa la firma dell’accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione per giovedì mattina al Teatro Petruzzelli di Bari. Potrebbe essere proprio la premier Meloni, accompagnata dal ministro per gli Affari europei a siglare l’intesa. Questo non è ancora definito.
Ma, come si diceva, il fatto che la data cambi continuamente è sintomo di un lavoro serratissimo che i dirigenti di Ministero e Regione stanno portando avanti anche di notte. E prima ancora di una continua interlocuzione tra il ministro Raffaele Fitto e il presidente della Regione Emiliano. Ciò su cui si sta lavorando, sino all’ultimo minuto possibile, sono le limature ai progetti da approvare. Un lavoro tanto di dettaglio quanto essenziale nei contenuti per tentare di tenere dentro le tante richieste della Puglia e renderle compatibili con le risorse disponibili. Sono 6 miliardi e 600milioni in tutto i soldi che arriveranno presto in Puglia: 4 miliardi e 600 milioni dal Fondo di Sviluppo e Coesione, più due ulteriori miliardi dal Poc, il Programma operativo complementare. In sintesi: ossigeno per le imprese pugliesi.
E quella firma, insieme all’emendamento per garantire la gestione pubblica dell’acqua in capo ad Aqp, sono le ultime due firme che Raffaele Fitto intende apporre per la Puglia, prima di trasferirsi, dal 1 dicembre, alla vicepresidenza della Commissione Europea.
