BRINDISI – Contatti al telefono fra capi di gruppi brindisini e leccesi ristretti in carcere per continuare la gestione delle attività illecite, attraverso direttive a persone di fiducia, spesso affiliati, in libertà. Di quei rapporti ha riferito il collaboratore di giustizia brindisino Andrea Romano, 38 anni, durante gli interrogatori avviati a dicembre 2020 con i pubblici ministeri della Dda di Lecce. Il verbale di uno degli interrogatori è agli atti dell’ultima inchiesta sul traffico di droga, sfociata nell’esecuzione di 35 ordinanze di custodia cautelate nel salento dagli agenti della polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza.
Per 33 indagati è stato disposto il carcere e per due i domiciliari. 97 complessivamente gli indagati.
Sotto inchiesta ci sono alcuni esponenti della Sacra Corona Unita, sul versante leccese, in passato già condannati per reati di stampo mafioso, perché ritenuti appartenenti o comunque vicini al clan Pepe-Briganti e al gruppo alla guida ci sarebbe stato Antonio Marco Penza, detto il ‘palestrato’.
Stralci delle dichiarazioni di Romano riportate nel provvedimento firmato dal gip del tribunale di Lecce, Marcello Rizzo, su richiesta della pm Giovanna Cannalire della direzione distrettuale antimafia, sono quelle rese il 20 aprile 2021.
“Sono a conoscenza di rapporti riconducibili a dicembre 2020 tra un nipote di Cristian Pepe, e uno di Trepuzzi”, si legge. Quest’ultimo di cui il pentito ha fatto il nome, sarebbe stato “affiliato a Raffaele Renna, alias Puffo”. Romano ha spiegato che i rapporti erano “intrattenuti attraverso telefoni cellulari” di cui i detenuti avevano la disponibilità. Rapporti – ha aggiunto – che “non sono altro che la continuazione di quelli già intrattenuti tra Raffaele Renna e Cristian Pepe, detenuti che si trovano entrambi al 41 bis”, si legge nella trascrizione delle dichiarazioni.
Renna, 45 anni, di San Pietro Vernotico, all’epoca era detenuto a Saluzzo, in provincia di Cuneo, e Pepe, 50 anni, in quello di Augusta, nel Siracusano. Renna, dal carcere avrebbe provato a costituire una nuova cupola proponendo uno statuto destinato ad aggiornare l’organigramma della Scu.
SDC