BRINDISI – Stava attraverso la strada in piazza del popolo, in centro, per raggiungere il supermercato, quando è caduta inciampando su basole sconnesse coperte da foglie e si è rotta il femore destro. Per le conseguenze di quella caduta, avvenuta il 12 ottobre 2017 e patita da una donna di 60 anni, il Tribunale di Brindisi, ha condannato il Comune a pagare quasi 40mila euro, somma conteggiata a titolo di risarcimento dei danni non patrimoniali, a fronte della richiesta di 58mila euro.
La somma, a Palazzo di città, è finita fra i debiti fuori bilancio perché la sentenza del giudice della sezione civile, Teresa Raimo, nel frattempo è diventata definitiva. Sul debito conseguenza della caduta sarà chiamato a pronunciarsi il prossimo consiglio comunale.
Intanto il collegio dei revisori dei conti, presieduto da Vincenzo Galizia, partendo dalle motivazioni alla base della condanna del Comune, ha invitato l’amministrazione e in particolare il settore Lavori pubblici a far sì che le strade in cui è consentito il transito non presentino una situazione di pericolo occulto per i pedoni, le cosiddette insidie o trabocchetti, come è accaduto per la 60enne brindisina.
Per la giudice la domanda di risarcimento presentata dagli avvocati Cristiano Leo e Maurizio Salerno, per conto della donna, è fondata, tenuto conto di quanto è emerso nel corso del giudizio, istruito, oltre che in via documentale, con l’interrogatorio della 60enne, con l’assunzione di prove orali, ascoltando un testimone e, infine, attraverso una ctu medica. I
n primo luogo – ha scritto la giudice – la donna ha provato che il danno patito è derivato dalla caduta. Tra “due basole si era venuta a creare una intercapedine profonda alcuni centimetri”, non segnalata dal Comune in qualità di proprietario e custode. Quanto al dislivello – si legge nelle motivazioni della sentenza – il giorno in cui si è verificato l’incidente, era coperto da foglie e non era tale da essere percepito neanche secondo l’ordinaria diligenza del pedone. Né per la giudice si può dire che la presenza delle foglie possa integrare il caso fortuito perché si tratta di una circostanza non imprevedibile da parte del Comune, soprattutto nel periodo autunnale, quando è avvenuta la caduta
SDC