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Botte alla fidanzata dell’ex nella festa di Sant’Oronzo: scatta il braccialetto

LECCE – Anna, nome di fantasia, ha 34 anni e vive in provincia di Lecce. Quest’estate conosce un uomo, di 39 anni, già separato, con due figli. Nasce l’amore, pensa di vivere un sogno ma ben presto la favola si trasforma in un incubo: a perseguitarla è la ex moglie di lui, 39enne leccese. Lo fa con messaggi minatori, profili falsi aperti e chiusi in poche ore, minacce di morte, aggressioni fisiche, blitz sul posto di lavoro e nei locali in cui Anna è solita cenare con il fidanzato.

La vicenda, confluita in ben tre denunce (l’ultima integrazione risale a due settimane fa), inzia ad agosto. Nei giorni scorsi per la presunta stalker la Gip Giulia Proto, accogliendo la richiesta del pubblico Ministero, ha disposto il divieto di avvicinamento alla vittima, con l’applicazione del braccialetto elettronico anti-stalking.
“Stai lontana da lui oppure ti uccido, ti brucio la macchina” avrebbe detto la 39enne alla nuova compagna dell’ex marito. Poi in più occasioni l’avrebbe raggiunta sul posto di lavoro (un negozio a Lecce) per insultarla, chiamando al telefono l’ex davanti a tutti e proferendo testuali parole: “Adesso che l’ho vista mi devo preoccupare, è un cesso. Ma sicuro che vuoi stare con lei? Non vedi come si veste? Sembra una scimmia”.

Quelli che all’inizio sembravano dispetti sarebbero poi confluiti in episodi ben più gravi. Un giorno mentre Anna era a cena con fidanzato e i due figli minori di lui, la ex moglie avrebbe fatto irruzione nel ristorante destando il panico tra i presenti, tentando di scagliarsi sulla coppia, apostrofando la vittima come una poco di buono.
Avrebbe poi contattato gli amici di Anna per chiedere informazioni su di lei. Durante la festa di Sant’Oronzo l’avrebbe raggiunta nell’area delle giostre, strattonandola con violenza in strada, torcendole il braccio, afferrandola per i capelli e strappandole via la maglietta fino a quando l’ex marito non è riuscito ad immobilizzarla.

L’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento è scattata per le ipotesi di reato di atti persecutori e lesioni aggravate. Sulla 39enne gravano precedenti per minacce. La vittima è difesa dall’avvocato Raffaele di Staso.

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