LECCE – Va avanti il cammino verso la cittadella della giustizia diffusa.
Sono in corso delle interlocuzioni che coinvolgono il ministero della giustizia.
E tramontata definitivamente l’ipotesi di accorpare gli uffici giudiziari in un’unica sede, matura l’ipotesi di potenziare i due poli: quello di via Brenta che in due palazzi ospita il polo civile; e quello di via De Pietro dove c’è quello penale.
La novità è che si accelera per l’acquisto di uno dei palazzi di via Brenta: in uno c’è il tribunale civile, nell’altro corte d’Appello e giudice di pace. Si parla di una cifra di 10 milioni messi sul tavolo. I contatti sarebbero ben avviati. Il ministero per il nuovo palazzo di giustizia di Lecce ha messo a disposizione 70 milioni di euro. Troppo pochi per realizzare una cittadella della giustizia, ma potrebbero essere sufficienti per realizzare il progetto della cittadella diffusa.
Un progetto nel quale dovrebbero rientrare anche palazzo Parlangeli, l’immobile dell’Università che si trova in via Stampacchia alle spalle del tribunale di viale De Pietro, e l’edificio in costruzione, attiguo ai palazzi di via Brenta e che si affaccia su viale Ugo Foscolo.
Soluzione, quella della cittadella diffusa, gradita alle toghe e maturata nell’ambito delle riunioni conferenza permanente convocata dal presidente della Corte d’Appello. Roberto Carrelli Palombi di Montrone, con i rappresentanti del consiglio dell’Ordine degli avvocati.
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