LECCE – Lecce e Empoli, due modi differenti di pensare e guardare al futuro. Da una parte la società giallorossa del presidente Sticchi Damiani, il quale con i suoi soci e con la direzione dell’area tecnica affidata a Corvino, ha costruito una rosa tutta di proprietà.
Dall’altra l’Empoli che, invece, si nutre di diversi prestiti: Colombo dal Milan, Sebastiano Esposito dall’Inter, Pellegri dal Torino, Solbakken dalla Roma o De Sciglio dalla Juventus. La sfida tra Lecce e Empoli è ricca di ex, in casa empolese. La truppa toscana è guidata da Roberto D’Aversa il quale, l’anno scorso, a marzo, fu sollevato dall’incarico di allenatore della squadra leccese dopo la caldissima sfida contro l’Hellas Verona e il brutto episodio che lo vide protagonista contro il veronese Henry.
Al Via del Mare torneranno da ex pure Brancolini, Pezzella, Maleh, Henderson e Colombo, l’uomo salvezza, l’autore del calcio di rigore trasformato a Monza, che regalò al Lecce di Baroni la certezza aritmetica di rimanere in Serie A. Oggi al Lecce probabilmente manca un calciatore come Colombo. Anche se nella rosa giallorossa Corvino e Trinchera hanno arruolato un certo Ante Rebic. Il calciatore croato è giunto a Lecce dopo diversi mesi di inattività. Gotti gli ha dato subito fiducia, ma l’apporto che finora è riuscito a dare non è quello all’altezza delle sue capacità e della sua fama. Un calciatore ancora da ritrovare. Nell’ultima partita disputata a Bologna Gotti lo ha mandato in campo insieme a Sansone al minuto 86′, poco dopo il gol subito da Orsolini.
Contro l’Empoli si dovrebbe ripartire dalle scelte iniziali fatte da Gotti a Bologna sebbene abbiano deluso le attese di coloro che si aspettavano un Lecce più propositivo. Banda quasi non pervenuto e Pierotti si è fatto vedere più in copertura. A fine partita lo stesso Gotti ha ribadito che continuerà a cercare soluzioni che possano rendere la squadra leccese più offensiva. Quello del Lecce resta il peggior attacco, con sole quattro reti, dei cinque top campionati europei.
Quello di ottobre è stato un mese da dimenticare, o quasi. Si è chiuso solo con una vittoria, quella ottenuta per 1-0 contro l’Hellas Verona. E con un solo gol, quello realizzato da Dorgu ai gialloblu. L’allenatore giallorosso, oltre al calendario, è stato penalizzato pure dalle defezioni con le quali ha dovuto fare i conti: Banda, dopo la prima sosta per le nazionali, è rimasto fermo ai box; Sansone si è rivisto in panchina solo da qualche settimana e di Rebic si è già detto.
La speranza, adesso, è che questi calciatori possano migliorare la propria condizione fisica ed essere utili alla causa. Ma non bisogna dimenticare pure le assenze di Berisha e Marchwinski. La via del gol, come disse Gotti, non deve passare solo dagli attaccanti.