LECCE – Chiuse le indagini nell’ambito dell’inchiesta partita dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Maglie su un giro di presunte frodi con i bonus edilizi messe a segno tra il 2021 e il 2022. Una truffa già confluita in un sequestro preventivo di beni e liquidità per 67 milioni di euro e per la quale adesso sono definitivamente indagate tredici persone, tra cui imprenditori e professionisti.
I bonus, secondo l’accusa, sarebbero stati percepiti indebitamente per lavori mai eseguiti o portati a termine soltanto in parte. 500 i cantieri del Salento per i quali sarebbe stato attestato il falso con un migliaio di fatture emesse per interventi edili fantasma, caricate sul portale dell’Agenzia delle Entrate per generare i crediti di imposta.
Le ipotesi di reato avanzate, a vario titolo, sono di indebita percezione di erogazioni pubbliche, falsità ideologica, emissione di fatture per operazioni inesistenti e associazione per delinquere.
L’avviso di conclusione delle indagini, a firma della sostituta procuratrice Patrizia Ciccarese, è stato notificato nelle scorse ore.
Nel pool difensivo gli avvocati Riccardo Giannuzzi, Francesco Vergine, Carlo Chiuri, Stefano Maggio, Silvio Verri, Elisa Cappello, Gianfrancesco Palmieri, Antonio De Mauro, Davide Polimeno e Guendalina Pascali.