LECCE – A Bologna un Lecce troppo contenuto, confuso e impreciso nelle ripartenze non poteva sperare di farla franca al cospetto di una squadra che per possesso palla è stata superiore a quella di Gotti. Più determinata nel cercare la vittoria.
“Non è mancato necessariamente qualcosa in avanti, ma qualcosa nei palloni recuperati perché il Bologna è molto bravo nella riaggressione e va riconosciuto questo loro merito – ha detto l’allenatore giallorosso nel dopo partita -. Dovevamo essere molto bravi a gestire i palloni che avrebbero permesso quei ribaltamenti di fronte per attaccare spazi molto interessanti che si sono venuti a creare. Su quello, in particolare, non siamo stati molto bravi”.
Una squadra brava a resistere fino al 40′ del secondo tempo, grazie anche a Falcone, ma incapace di incidere quando l’avversario ha mostrato qualche nervo scoperto.
“Abbiamo provato diverse soluzioni dall’inizio dell’anno e continueremo a provare soluzioni diverse. Oggi ho pensato di far fare quel ruolo a Dorgu e poi avevo visto molto bene Pierotti e volevo tenere Banda e parecchi giocatori in grado di sfruttare gli spazi. A metà del secondo si è avuta la sensazione che potessimo fare qualcosa in più e anche i cambi, secondo me, hanno cercato di indirizzare la squadra verso questi propositi”.
La squadra leccese continua a portarsi dietro un cronico mal di gol e la classifica resta preoccupante.
“Di sicuro non posso essere contento di questa classifica, nessuno di noi può esserlo. Venivamo dalla partita di Napoli, dalla vittoria contro l’Hellas Verona e fino all’85’ tenevamo testa a una squadra che conoscete tutti, è ovvio che in questo momento nello spogliatoio c’è frustrazione e scoramento per come è finita la partita. Io devo capitalizzare tutto, sia gli errori che abbiamo fatto sia le cose buone; devo cercare di capitalizzare tutto per cercare di fare un continuo miglioramento”.